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"Questo libro ripercorre, con grande partecipazione emotiva e con sapiente penetrazione di fatti e circostanze, la vicenda umana, politica e religiosa di Marianella Garcia Villas, avvocata dei poveri e sorella degli oppressi, uccisa a trentaquattro anni in El Salvador" (dalla prefazione di Raniero La Valle). Le sue indagini e le sue precise denunce, presentate in qualità di presidente della Commissione per i diritti umani, erano inaccettabili per la giunta militare al potere. Pertanto, come accaduto tre anni prima per monsignor Oscar Romero, con il quale aveva a lungo collaborato per difendere i diritti del proprio popolo, la sua voce venne messa a tacere per sempre. Candidata da più parti al Premio Nobel per la pace, Marianella aveva appreso da monsignor Romero la lezione della nonviolenza, della denuncia coraggiosa e intransigente ma disarmata. La figura di Marianella è stata presto dimenticata sia a livello internazionale che nel suo Paese. Il libro intende sottrarre all'oblio il sacrificio di Marianella e ravvivare la memoria di questa martire della giustizia e della pace.